Descrizione
FAI RIPARTIRE L'EDILIZIA
RISPARMIANDO
(PROGETTO 35K)
1) Premessa
2) L'idea
- Come nasce l'idea
3) Finalità
- Risparmio
- Miglioramento edilizio ed apprezzamento
- Sicurezza
- Spinta economica
4) Risorse economiche
- Prodotti bancari studiati per tali interventi
- Agevolazioni fiscali
Premessa
I dati economici rilevati nella nostra Provincia confermano il trend negativo degli scorsi anni. Il suo perdurare potrebbe compromettere definitivamente molti settori produttivi, che verrebbero persi per sempre. Tra i più colpiti vi è senz'altro l'edilizia che, in questi ultimi tempi, ha visto la chiusura di molte imprese ed una perdita occupazionale da non sottovalutare. Se l'edilizia non dovesse essere rivitalizzata è intuibile, visto che viene generalmente considerata motore e traino principale, che anche le altre componenti economiche locali non potranno ricominciare a crescere. Per questo pensare di spingerla verso una sua significativa ripresa potrebbe innescare nel breve periodo un circolo virtuoso, sul quale avviare un miglioramento generale.
Così com'è stata attuata, l'attività edilizia, ha comportato problematiche di tipo ambientali ed economiche, legate soprattutto ad una visione prettamente speculativa che, spesso, ha creato più danni che benefici. La “bolla immobiliare” degli scorsi anni, vista anche nel resto d'Europa, ha nella sostanza sottratto ricchezze, ambientali ed economiche, impoverendo di fatto tutti. Basti pensare ai tanti scempi operati sul territorio con costruzioni di scarsa qualità, per niente tecnologiche, ed all'indebitamento di chi ha acquistato durante quel periodo a causa dei valori immobiliari sovrastimati, imposti esclusivamente da un mercato quantitativo e non qualitativo.
Per questo è necessario che tutti i soggetti operanti nel settore rivedano criticamente quanto sin ora fatto, al fine di indirizzare l'impegno futuro verso una maggior etica e coscienza. Questo anche perché, quando si tratta la questione dell'abitare, occorre necessariamente considerare che questa è una delle componenti fondamentali che influiscono direttamente sulla qualità della vita. Concetto che, molto spesso, le persone non sono preparate a valutarne tutti gli aspetti. Per questo sono “costrette” ad affidarsi ad esperti del settore, che siano questi Tecnici, Intermediari o Impresari Edili. Motivo per il quale la conoscenza, la preparazione e l'etica devono essere peculiarità distintive ed indispensabili di tutti gli operatori, nel fornire tutte le informazioni sulle caratteristiche costruttive, impiantistiche e tecnologiche dell'immobile.
La non sostenibilità del costruire ulteriormente, anche se di questo purtroppo non vi è ancora piena coscienza, pone come unica alternativa l'adeguamento dell'edificato esistente. La quasi totale impossibilità di operare mediante la sostituzione edilizia, per i margini economici ridotti rispetto alle nuove costruzioni, normative locali che ne limitano di molto la procedibilità, la frammentazione delle proprietà, ecc., dovrebbe orientare gli operatori ed i proprietari verso un adeguamento dell'edificato esistente, attraverso l'ammodernamento, il miglioramento sismico ed energetico.
Per questo risulta necessario concentrare energie e risorse sull'edificato di proprietà dei privati, con interventi relativamente economici, sfruttando le opportunità messe a disposizione dalle detrazioni fiscali. Questo dovrebbe essere il volano per rimettere in moto una micro-economia che, come vedremo in seguito, potrebbe muovere capitali importanti. Non solo, così generalizzata e ramificata, andrebbe a irrorare di nuova linfa moltissime piccole imprese, che, oggi, sono le più in difficoltà. Ai proprietari andrebbe il vantaggio di migliorare la loro proprietà, di aumentarne il valore commerciale e di diminuirne la spesa energetica, mai stata così alta.
I benefici a livello sociale sarebbero quelli di un patrimonio edilizio più sicuro, meno “vorace” di energia con relativa riduzione di emissioni in atmosfera e con un consumo di suolo praticamente nullo.In questo sistema tutti vincerebbero, ad eccezione degli interessi particolari e speculativi propri della “bolla immobiliare” passata.
Per attuare ciò è necessario che gli operatori del settore ed i proprietari di immobili siano più coscienti ed informati sulle tecnologie e sulle opportunità a loro disposizione. Inoltre le amministrazioni pubbliche dovrebbero agevolare, con normative apposite, tale direzione.
L'idea
Come nasce l'idea
Qualche tempo fa nella nostra Provincia era prevista la realizzazione di una centrale elettrica a gas, da parte di un soggetto straniero. A fronte di tutte le problematiche che tale realizzazione avrebbe comportato, soprattutto ambientali e pertanto sulla salute dei cittadini, veniva contrapposto l'ammontare dell'investimento, circa 95.000.000,00 di euro in tre anni e la creazione di circa 20-30 posti di lavoro. L'impianto sarebbe stato realizzato in un area dove si trovava un'azienda che occupava circa 160 dipendenti, oggi de-localizzata. Questo progetto venne immediatamente osteggiato da molti cittadini riunitisi in vari comitati che, facendo valere le proprie ragioni nei confronti delle varie amministrazioni interessate, hanno contribuito a non far realizzare tale impianto.
Per contrapporre a questa prospettiva un'alternativa valida con la contemporanea ricerca di una via per dare nuovo stimolo all'economia locale attraverso l'edilizia (senza consumare nuovo suolo e risorse), i cui benefici andassero direttamente ai proprietari di immobili e delle piccole imprese locali, cercando nel contempo anche di migliorare la situazione ambientale, è nata l'idea di questo progetto.
Per fare un confronto economico con il progetto della centrale sopra riportato e supponendo che nella nostra Provincia, nei prossimi tre anni 3.500 proprietari di immobili (1.166 all'anno) effettuassero lavori edili finalizzati al miglioramento sismico, al rendimento energetico con metodi passivi, alla realizzazione di impianti idrici duali (riutilizzo dell'acqua piovana per gli scarichi ed irrigazione e potabile per gli usi domestici), ecc, per un importo medio di 35.000,00 euro cadauno, si otterrebbe complessivamente da questi “micro” investimenti la somma di euro 122.500.000,00. Il 30% in più rispetto al progetto della centrale, esclusivamente come aspetto economico ma, come vedremo, le ricadute positive potrebbero essere molte altre.
Il nome del progetto 35K, nasce proprio dalla cifra ipotizzata per ogni intervento.
Finalità
Gli immobili per loro natura “divorano” risorse, solamente negli ultimi anni è stata presa maggiore coscienza su questo argomento e della necessità di ridurre questi consumi. Non solo per un risparmio economico diretto ma anche, soprattutto, per incidere sempre meno su un ecosistema già compromesso. Non sempre vi è la giusta percezione dei consumi energetici e di risorse di ogni edificio.
Con l'aumento dell'inquinamento e per la constatazione che le fonti energetiche non sono inesauribili, si è posta la necessità di ridurre le emissioni in atmosfera e gli sprechi, sia con metodi attivi (impianti solari, fotovoltaici, geotermici, ecc.) ma soprattutto con metodi passivi, attraverso accorgimenti costruttivi e tecnologici. Maggiori consumi energetici comportano inevitabilmente maggiori costi di gestione e maggiore emissione di inquinanti nell'ambiente sia direttamente che indirettamente. Tutto questo con costi economici che riguardano sia i detentori per alcuni aspetti, sia la collettività per altri.
Risparmio
Non tutti sanno che, nel caso di interventi edilizi finalizzati al miglioramento energetico, passando da una classe energetica G ad una C, il costo relativo al riscaldamento si riduce al 30% circa. Questo significa che, a fronte di una spesa per il riscaldamento invernale di 1.000,00 euro annui in classe G, la spesa si riduce a poco più di 300,00 €. per la classe C. Stessa cosa per gli impianti di condizionamento estivo. Oltre a questo risparmio diretto vi sono ulteriori vantaggi dovuti agli incentivi statali dove, parte della spesa sostenuta per l'esecuzione di opere edilizie, impiantistiche ecc., può essere portata in detrazione.
E' da queste due opportunità, risparmio diretto ed incentivi statali, che verrebbero reperiti i capitali per l'esecuzione di tali opere, ed anche attraverso l'anticipazione da parte di istituti di credito che dovrebbero studiare prodotti mirati a tassi di interesse agevolati. Nella scheda allegata si evidenziano i risparmi calcolati su un immobile campione, dalla quale si evince che su un immobile di circa 100 mq. la spesa annua per il riscaldamento è pari ad €. 2.144,00 in classe energetica G mentre è di 683,00 in classe energetica C, determinando un risparmio di €. 1.461,00.
Miglioramento edilizio ed apprezzamento
Il miglioramento delle prestazioni di un edificio si raggiunge attraverso varie attività: 'installazione di caldaie o centrali termiche ad alto rendimento, di infissi a taglio termico ed con interventi sull'involucro, facciate e copertura, con la realizzazione di cappotti isolanti. Opere che complessivamente, per gli alti rendimenti o per la riduzione di dispersione, permettono un uso ridotto sia di riscaldamento invernale che di raffrescamento estivo, determinando un risparmio per le famiglie che, una volta ammortizzato l'investimento iniziale, possono destinarlo ad altro. Non solo, tutti gli investimenti effettuati sull'immobile andrebbero direttamente ad aumentarne il valore.
Il mattone è e rimane il miglior investimento.
Sicurezza
Un ulteriore aspetto, sino ad ora non trattato ma altrettanto importante, è quello della sicurezza. Ammodernare vecchi impianti, oltre che a ridurre le spese di gestione, aumentano la sicurezza domestica. Così come le opere eseguite per ricostituire e consolidare le parti strutturali degli edifici. Con gli ultimi e più gravi eventi tellurici: anno 1997 Umbria e Marche, anno 2002 Molise, anno 2009 Abruzzo e anno 2012 Pianura padana, è stata presa coscienza che il patrimonio edilizio nazionale, anche recente, è vulnerabile all'attività sismica del nostro paese. Questo argomento torna alla ribalta solo immediatamente dopo eventi drammatici come quelli citati, per poi ricadere nel silenzio più assordante. Per questo dovrebbe essere attivato un monitoraggio a livello nazionale con un rilevamento puntuale sulla situazione di ogni edificio. Un lavoro immane che nessuno vuole iniziare. Dai primi anni del dopoguerra a tutti gli anni settanta, per essere ottimisti, sono stati edificati immobili che oggi dovrebbero essere verificati, per comprenderne la loro effettiva resistenza.
Negli anni successivi molti degli interventi realizzati, anche abusivamente, hanno interessato opere strutturali che, spesso per mancanza di “sensibilità”, hanno influito negativamente sugli immobili riducendone, di fatto, la resistenza sismica. Cosa fare in questi casi?
Innanzi tutto prendere coscienza, da parte dei proprietari, di quelle che sono le caratteristiche costruttive del proprio immobile conoscendone tutte le criticità, se presenti. Solo dopo, con l'aiuto di professionisti esperti e preparati, programmare le opere da effettuare al fine di migliorare le caratteristiche essenziali dell'edificio. Uno degli errori più comuni e generalizzati è quello di intervenire sul patrimonio edilizio esclusivamente quando i lavori risultano improcrastinabili, spesso con spese maggiori rispetto ad una manutenzione costante e programmata. Per fare un esempio è come se, per un'automobile, il cambio dell'olio venisse effettuato esclusivamente dopo che il motore si è fuso. Altro esempio, più pertinente è quello delle facciate. Molto spesso queste vengono imbiancate contemporaneamente al rifacimento dell'intonaco, quando questo è divenuto cadente.
Una buona pratica sarebbe quella di effettuare nel tempo anutenzioni periodiche, lavaggi, riprese e tinteggiatura, aumentando il ciclo di vita dell'intonaco sottostante. Questo vale per tutti i componenti che costituiscono un immobile. Ed è per questo motivo che, nel momento dell'acquisto, la caratteristica quantitativa cioè la grandezza di un immobile non è e non deve essere l'unico parametro che determina il suo valore.
Necessita invece analizzare approfonditamente tutte le caratteristiche qualitative, al fine di giungere al valore “vero” di un immobile. E' inevitabilmente necessario che tutti abbiano, d'ora in poi, un approccio sostanzialmente diverso nei confronti di questo argomento.Spinta economica Come accennato in precedenza i capitali impiegati dai privati, in relazione all'entità delle opere, favorirebbero le piccole e medie imprese locali: artigiani edili ed impiantisti, fornitori di materiali edili, costruttori di infissi ecc. che andrebbero ad innescare una ripresa occupazionale ed economica. Questo dovuto ad una maggiore circolazione di denaro che, come tutti sanno, produce ricchezza; a cascata anche tutte le altre attività risentirebbero di questo miglioramento.
Certo che per fare tutto questo vi è la necessità di reperire risorse economiche che le famiglie non sempre hanno a disposizione. Questo è vero in parte, infatti molti ritengono che in questo momento, anche se hanno la possibilità di investire nella propria abitazione, non è il caso di mettere a rischio le proprie riserve, ad altri manca l'informazione degli sgravi esistenti e dei risparmi, ad altri ancora manca la possibilità di reperire le somme necessarie. Questo perché non vi sono prodotti finanziari studiati appositamente per tali esigenze, contrariamente ad esempio per l'acquisto dell'abitazione.
Risorse economiche
Prodotti bancari per tali interventi
Vista la potenzialità del progetto, ci auguriamo che gli istituti di credito apprezzino l'idea, ponendo condizioni tali da poter veramente incentivare l'economia locale aiutandola dal basso ed in modo generalizzato. In questo modo anche chi non dovesse avere immediatamente disponibili le somme necessarie per eseguire i lavori, potrebbe comunque reperirle attraverso il circuito bancario.
Agevolazioni fiscali
Vi sono inoltre varie agevolazioni fiscali che possono essere sfruttate al fine di avere un reale risparmio sull'attività edilizia. Innanzi tutto l'IVA dall'aliquota ordinaria del 22% è ridotta al 10%, poi vi è una detrazione IRPEF/IRES, sull'imposta lorda. Tale agevolazione è così modulata:
Ristrutturazioni edilizie (interventi relativi a manutenzione straordinaria o superiore)
– Importo massimo della spesa 96.000,00 euro fino al 31 dicembre 2014
– Detrazione dell'imposta lorda 50% fino al 31 dicembre 2014
Interventi per risparmio energetico
– Importo di spesa 100.000,00 euro per la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici esistenti; importo di spesa 60.000,00 euro per interventi riguardanti pareti, coperture e finestre; importo di spesa 60.000,00 euro per installazione di pannelli solari; importo di spesa 30.000,00 euro per sostituzione impianti di climatizzazione invernale, fino al 31 dicembre 2014
– Detrazione dell'imposta lorda 65% fino al 31 dicembre 2014